Meeting Giusi Tacchini
Giusi Tacchini, CEO e Direttore Creativo di Tacchini: tenace e discreta, è l’anima e il cuore dell’azienda ereditata dal padre.
Fotografie: Andrea Ferrari, Piotr Niepsuj
Tag: Behind the scenes, Interviste
Antonio Tacchini, padre di Giusi e Maurizio, fondò l’azienda nel 1967.
Giusi è cresciuta circondata dallo stimolante mondo del design italiano. Nell’azienda di famiglia, suo padre le trasmette l’importanza di creare oggetti capaci di raccontare una storia e il valore dell’artigianato italiano: mani che sanno plasmare anche i minimi dettagli e riconoscono il valore di ogni materiale. L’approccio artigianale crea un legame unico tra l’oggetto e chi lo crea, e si esprime anche in una filosofia di sostenibilità e consapevolezza ambientale.
La profonda connessione con le radici familiari e un’infinita passione per la ricerca permettono a Giusi di trovare una chiave di lettura contemporanea ai valori su cui è stata fondata l’azienda. “Da giovane volevo diventare archeologa, strada che poi ho abbandonato per dedicarmi all’azienda di famiglia. Ma ho comunque trovato il modo di portare avanti la mia passione per la ricerca e la riscoperta nel progetto di rivisitazione dei classici del design che mi permette di valorizzare la ricchezza d’intelletto e l’eredità culturale dei grandi maestri del passato, come Mario Bellini e Tobia Scarpa”.
“Dopo tanti anni la guardo e [..] a me, personalmente, non cambia nulla. A mio parere non sento il bisogno di esprimere se ci sia un “migliore” o un “peggiore”, per me è sempre la stessa sedia” — Tobia Scarpa
Giusi si occupa personalmente delle riedizioni. “La scelta delle riedizioni è guidata da due visioni, una che definirei progettuale e una più personale e istintiva. I prodotti che rieditiamo sono attuali ancora oggi, la mia ricerca si direziona verso un’estetica senza tempo, con forme e lavorazioni all’avanguardia che trascendono le tendenze fugaci per diventare icone”. Poi conosce i designer, o i loro eredi, in uno scambio di idee, visioni e sinergie: “lo scopo è costruire una relazione duratura che non si esaurisca con la riedizione”. Questi incontri, per lei rappresentano un privilegio e uno stimolo continuo, anche grazie agli aneddoti e alle storie personali con cui viene a contatto. “Il progetto riedizioni nutre un sentimento di stupore e riscoperta, dando risposta alla ricerca di un prodotto con un concept forte e attuale. Quando, nel 2010, gli eredi della famiglia Castiglioni hanno aperto il loro archivio storico a Tacchini ho capito che questa sarebbe diventata la strada da seguire per guidare l’azienda verso il futuro”.
Questa continua ricerca e l’apprezzamento di un’estetica classica e atemporale che riesce a fondersi armoniosamente con lo scenario contemporaneo sono alla base del suo approccio creativo. Approccio che adotta anche nelle collaborazioni con i designer di oggi: “ogni rapporto va coltivato perché arricchisce, insegna e può racchiudere nuove, interessanti sfide. Da Tacchini i creativi sono liberi di esprimersi. Ciò che si crea è un prodotto in grado di resistere alla prova del tempo, un incontro tra la loro firma e l’estetica riconoscibile del marchio”.
Pensare e progettare arredi e complementi sempre più sostenibili, che entrino a far parte della storia di chi li vive ogni giorno come essenza stessa dell’abitare, è per Giusi un progetto in cui ricerca, creatività e artigianalità continueranno a convivere e a stimolarsi a vicenda. “Quante volte, parlando della nostra casa, l’abbiamo pensata come un rifugio, un posto dove ci sentiamo liberi e possiamo essere noi stessi perché ogni cosa riflette la nostra personalità, il nostro io. La casa non è una macchina da abitare, è l’involucro di una persona, la sua estensione, il suo riposo, l’emanazione del suo spirito. Un buon design deve essere in grado di raccontare una storia, perché dietro ogni prodotto ci sono le persone”.