Pastilles di Studiopepe per Tacchini
Il nuovo progetto Tacchini con Studiopepe è una collaborazione con le designer Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto – le menti creative dietro il noto studio di interior e product design – dopo il successo che ha caratterizzato Club Unseen, un cocktail bar immaginario con mobili retrò e musica cool, al Fuorisalone di Milano 2018. Pastilles è una collezione di poltroncine, pouf e tavolini, dalle forme morbide e avvolgenti che rimandano a ricordi d’infanzia. Una rivisitazione contemporanea della classica poltrona a pozzetto, con una sinuosa conchiglia che contiene la seduta e che dona comfort al design. Completati da due tavoli di diverse dimensioni e un pouf, questi elementi creano una famiglia di forme coerenti che può essere utilizzata come sistema o come singolo oggetto.
Giusi Tacchini, CEO di Tacchini, afferma: Siamo lieti di collaborare con Studiopepe a un progetto completamente nuovo, progettato per il mercato contract e di presentarlo ufficialmente a Orgatec a Colonia questo mese.
By creating what the designers describe as a ‘round and comfortable shape’ on a high base, Pastilles is intended to be cosy and contemporary. — Wallpaper*
Studiopepe
Riconosciuto a livello internazionale per la propria prospettiva eclettica e multisfaccettata, Studiopepe adotta verso il mondo del design un approccio immaginifico e multidisciplinare il cui segno distintivo si mantiene eloquente in tutti gli eterogenei progetti in cui lo studio è impegnato: dalle realizzazioni su larga scala nel campo dell’hôtellerie alla creazione di allestimenti per showroom, boutique e fair booth, fino allo studio di interior per abitazioni private. Fondata nel 2006, l’agenzia mantiene un’identità altamente riconoscibile basata su sperimentazioni, citazioni e inaspettate associazioni di pensiero volte a conferire unicità ai progetti, nel rispetto dell’individualità del Cliente. Caratterizzati da un impatto emozionale ed estetico che si fonda su un ideale equilibrio tra rigore formale e visione poetica, i progetti perseguono un’inarrestabile ricerca di contaminazione tra linguaggi e codici contemporanei. Nei lavori di Studiopepe, l’inatteso si rende una costante: i giochi materici si fanno arditi, i campi di colore diventano espressione dello spazio, i dettagli abbandonano la dimensione del puro decoro per intrecciare delicate trame di storytelling.