Medaglia d’Oro alla Carriera: Umberto Riva
La Triennale di Milano ha annunciato i vincitori della VI edizione del Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana, premio a cadenza triennale nato dalla collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana si pone come riflessione attiva sul ruolo del progettista e delle sue opere puntando alla diffusione pubblica in Italia e all’estero di un nuovo patrimonio di costruzioni e idee e insieme verificando periodicamente lo stato della produzione architettonica italiana, gli indirizzi, i problemi e i nuovi attori.
Umberto Riva
Maestro della luce, Umberto Riva è nato a Milano nel 1928 e dal 1960 si occupa di progettazione. Allievo di Carlo Scarpa, Riva ha sviluppato una sua personale ricerca, percorrendo i più diversi ambiti disciplinari: dagli spazi urbani agli edifici, dal paesaggio agli interni, dall’allestimento al design di lampade e mobili. Considerato un architetto fuori dal comune, Riva ha conservato una dimensione artigianale del fare architettura e del fare design. I suoi progetti nascono “disegnati”, schizzi a matita di una ricerca pura e poetica.
Tacchini si congratula con Umberto Riva per la Medaglia d’Oro alla Carriera che gli è stata assegnata il 12 ottobre scorso dalla Triennale di Milano. Maestro poliedrico – architetto, designer e pittore – Riva ha ricevuto il riconoscimento nell’ambito della sesta edizione del Premio Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana.
Umberto Riva è nato a Milano nel 1928 e dagli anni Sessanta si occupa di progettazione. Allievo di Carlo Scarpa, ha sviluppato la sua personale ricerca percorrendo i più diversi ambiti disciplinari: dagli spazi urbani agli edifici, dal paesaggio agli interni, dall’allestimento al design. Architetto fuori dal comune, Riva ha sempre sognato di fare il pittore: di questa ricerca poetica sono testimonianza i suoi dipinti, che ritraggono soggetti astratti e collage di linee, spazi e campiture di colore. Di Umberto Riva, Tacchini ha curato nel 2017 la riedizione di E63, una lampada da tavolo disegnata con linee semplici e ben delineate che sembrano dare una forma solida alla luce. Del 2018 sono invece i due tappeti Nello Spazio e Rituale. Ispirati alle opere pittoriche di Riva, i tappeti sono il frutto di un processo di lavorazione lungo e complesso, perfetta sintesi di arte, artigianalità e design.
↳ Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana VI edizione
Triennale di Milano, V.le Alemagna 6 – 20121 Milano
13 ottobre – 11 novembre 2018, mar – dom, ore 10.30 – 20.30
Umberto Riva per Tacchini Edizioni
E63
Nel 1963 nasce il modello di questa lampada, oggi rieditata con il nome E63. In una sigla alfanumerica, si racchiude la complessità intellettuale del suo progettista, Umberto Riva: un po’ architetto, un po’ designer, un po’ artista, un po’ addomesticatore della luce, e molto di tutto ciò. Una lampada da tavolo disegnata in modo esatto, con linee semplici per contenere superfici ampie, che sembrano dare forma solida alla luce stessa: acciaio, quasi come una corazza a proteggere la preziosa fonte.
Rituale e Nello Spazio
Un anno dopo la riedizione della lampada E63, Tacchini Edizioni riscopre il lato più privato di Umberto Riva. Conosciuto come architetto e designer, Riva non ha mai nascosto la sua predilezione per l’arte e la pittura. Nelle sue opere, geometrie e colori s’intrecciano creando soggetti astratti di delicata bellezza, come in Rituale e Nello Spazio. Ispirati all’omonimo dipinto, i tappeti sono fatto completamente a mano, seguendo un processo di annodatura della lana antichissimo e complesso in Nepal. Una sintesi perfetta tra arte, artigianalità e design.